lunedì 3 agosto 2009

Pallante Maurizio, La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL


Pallante Maurizio, La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL

Anno 2007

pp. 136

Euro 12,00 - Prezzo scontato euro 6,00


I segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l'avvicinarsi dell'esaurimento delle fonti fossili e le guerre per il controllo, i mutamenti climatici, l'aumento dei rifiuti, le devastazioni e l'inquinamento ambientale. Eppure gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell'attività produttiva. Secondo l'autore, è dunque arrivato il momento di smontare il mito della crescita, di definire nuovi parametri per le attività economiche e produttive, di elaborare un'altra cultura, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi.

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Valentini Chiara, Berlinguer. L'eredità difficile


Valentini Chiara, Berlinguer. L'eredità difficile

Anno 2004

pp. 416

Euro 18,00 - Prezzo scontato euro 9,00


A vent'anni dalla sua scomparsa Enrico Berlinguer resta una delle figure chiave della storia politica repubblicana. Nessun leader italiano è stato popolare, rispettato e amato come Berlinguer, non solo dal popolo della sinistra, ma da strati ben più ampi di persone. Negli ultimi anni, però, questo leader, che in molte delle sue formulazioni aveva saputo anticipare il futuro, è finito al centro di polemiche e accuse spesso ingenerose, anche dalla sua stessa parte politica. Attingendo a documenti inediti, alle testimonianze dei maggiori dirigenti politici dell'epoca, degli amici e dei familiari, il volume ricostruisce le idee, le passioni, gli errori e i successi di Enrico Berlinguer.

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Veltri Elio; Travaglio Marco, L'odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Berlusconi


Veltri Elio; Travaglio Marco, L'odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Berlusconi

Anno 2006

pp. 352

Euro 12,40 - Prezzo scontato euro 6,00


Questo libro illustra alcuni aspetti cruciali della storia di Silvio Berlusconi attraverso una scelta commentata di documenti. L'intervista che Paolo Borsellino rilasciò, due mesi prima di morire, a una TV francese sulle indagini della sua Procura sui rapporti tra Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Vittorio Mangano. I rapporti stilati da un funzionario della Banca d'Italia e da un ufficiale della Dia, per conto della Procura antimafia di Palermo, su centinaia di miliardi di investimento al gruppo Fininvest. Gli interrogatori di Berlusconi e Dell'Utri al processo di Torino per le fatture false di Publitalia. E, per finire, la legge Tremonti, come "prova su strada" del conflitto di interessi.

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Gomez Peter; Travaglio Marco, La repubblica delle banane. Affari e malaffari di trenta potenti nelle sentenze dei giudici


Gomez Peter; Travaglio Marco, La repubblica delle banane. Affari e malaffari di trenta potenti nelle sentenze dei giudici

Anno 2001

pp. 544

Euro 14,46 - Prezzo scontato euro 7,00


Questo libro è un piccolo pantheon degli affari e malaffari di 30 illustri esponenti della classe dirigente italiana, accertati e raccontati dai giudici con mandati di cattura, rinvii a giudizio e soprattutto sentenze. I politici presi in considerazione in queste pagine sono: Andreotti, Berlusconi, Martelli, Pomicino, Bossi, De Michelis, La Malfa, Romiti, Dell'Utri, Biondi, Sgarbi, D'Alema, Bassanini, Benvenuto, Carra, Bobo Craxi, De Carolis, Formigoni, Loiero, Montezemolo, Occhetto, Tognoli, Visco e Vitalone.


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Travaglio Marco; Gomez Peter, Onorevoli wanted


Travaglio Marco; Gomez Peter, Onorevoli wanted

Anno 2006

pp. 736

Euro 18,00 - Prezzo scontato euro 9,00

A furia di parlare di "quote rosa" si rischia di trascurare una rappresentanza parlamentare ben più rappresentativa, o ben più rappresentata: quella degli eletti nei guai con la giustizia. Le "quote marron". Il nuovo Parlamento (italiano ed europeo) conta già 25 condannati definitivi, 8 condannati in primo grado, 17 imputati, 19 indagati, 10 prescritti, più un pugno di miracolati dall'immunità, da leggi vergogna e da giudici distratti. Il totale è di 82, di cui 65 di centrodestra e 17 di centrosinistra. Il primo contribuente alle quote marron è Forza Italia, con 29 eletti; seguono An con 14, Udc con 10, Lega Nord con 8, e in fondo Dc, Psi e Movimento per l'autonomia con 1 per ciascuno. Nell'Unione svettano Ds e Margherita (6 più 6), seguiti a distanza da Udeur e Rifondazione (2 più 2) e Rosa nel pugno (1). Vince la classifica dei delitti preferiti dai parlamentari la corruzione (18 casi), tallonata da finanziamento illecito (16), truffa (10), abuso d'ufficio e falso (9), associazione mafiosa (8), bancarotta fraudolenta e turbativa d'asta (7), associazione per delinquere, falso in bilancio e resistenza a pubblico ufficiale (6), attentato alla Costituzione e all'unità dello Stato e costituzione di struttura paramilitare fuorilegge (5), concussione, favoreggiamento e frode fiscale (4), diffamazione, abuso edilizio e lesioni (3), e via di seguito fino a banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, favoreggiamento mafioso... Firma la prefazione Beppe Grillo.

RECENSIONE SU L'INDICE

Fra Palazzo Madama, Montecitorio e l'europarlamento, i politici italiani inquisiti risultano oggi una novantina. A primeggiare sono Forza Italia (ventinove), An (quattordici), Udc (dieci), Lega Nord (otto), Ds (sei), Margherita (sei). I reati contestati (o constatati) non sono dei più lievi: associazione mafiosa, corruzione, lesioni personali. Questo lavoro di Gomez e Travaglio, il cui titolo richiama una nota iniziativa di Beppe Grillo, che riuscì a pubblicare sullo "Herald Tribune" i nomi dei politici italiani nei guai con la giustizia, si muove fra l'inesistente assoluzione di Andreotti dal reato di associazione mafiosa e il caso di Dell'Utri, "un uomo chiamato cavillo", geniale nel procurarsi sconti di pena, per non dire di Cesare Previti, il primo deputato agli arresti domiciliari: un bestiario di quell'Italietta che non ha imparato nulla da Tangentopoli. Dovrebbe quindi meravigliare che Travaglio e Gomez siano, spesso, resi oggetto di critica. Li si accusa di sfruttare l'"industria" dell'antiberlusconismo, ma prima di stigmatizzare gli effetti andrebbero analizzate le cause, con un occhio alla questione della persistente impunità di alcuni; di eticizzare la politica, che Machiavelli scinde dalla morale, sennonché l'autore del Principe non autorizza certo i politici a compiere qualunque frode per il proprio tornaconto (solo le azioni legate a un fine politico sono per lui immuni dal comune giudizio etico); infine, di concentrarsi eccessivamente sugli scheletri nell'armadio, pur sapendo quali danni abbia già procurato agli italiani la memoria corta. La realtà sembra ben più semplice. Nei loro libri ironici e rigorosi troviamo dell'ottima informazione: e questo può solo essere un bene, in ogni paese civile, o aspirante tale.
Daniele Rocca

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Travaglio Marco; Gomez Peter, E continuavano a chiamarlo impunità. Ma è proprio vero che è stato sempre assolto? Come sono finiti i processi a Berlusc


Travaglio Marco; Gomez Peter, E continuavano a chiamarlo impunità. Ma è proprio vero che è stato sempre assolto? Come sono finiti i processi a Berlusconi & C.

Anno 2007

pp. 464

Euro 12,50 - Prezzo scontato euro 6,00


Questo libro è per i cittadini che vogliono conoscere la vera storia dei casi Sme-Ariosto, Mondadori, Imi-Sir e degli altri processi a Silvio Berlusconi, Cesare Previti & C. Dopo i cinque anni dell'Operazione Impunità Duratura, a base di leggi vergogna e vergognosissime prescrizioni, gli autori fanno il punto della situazione giudiziaria del Cavaliere e dei suoi complici. E vediamo come sono finiti i dibattimenti e le inchieste, ma soprattutto quali reati sono stati accertati.

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Travaglio Marco; Gomez Peter, Lo chiamavano impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all'Italia e all'Europa


Travaglio Marco; Gomez Peter, Lo chiamavano impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all'Italia e all'Europa
Anno 2003

pp. 448

Euro 14,50 - Prezzo scontato euro 7,00



Questo libro è per i cittadini che vogliono conoscere la vera storia del caso Sme Ariosto e per i lettori di "Bravi ragazzi" che hanno potuto conoscere le carte degli altri due processi sulla corruzione al palazzo di giustizia: quelli dell'Imi-Sir e del Lodo Mondadori. Un libro che, raccogliendo e confrontando le versioni di tutti i protagonisti (De Benedetti, Berlusconi, Prodi, Amato, Ariosto...) e la seconda requisitoria (inedita) di Ilda Boccassini, ricostruisce la storia del processo, spiegandone i fatti già accertati, le ragioni dell'accusa e le tesi della difesa.


RECENSIONE SU L'INDICE

Oggi in Italia alcune delle migliori inchieste non godono purtroppo della dovuta visibilità mediatica. Il caso di Marco Travaglio e Peter Gomez, che hanno rovistato fra le carte dei processi riguardanti l'attuale primo ministro, appare emblematico: poche recensioni, presenze sporadiche sulle reti televisive maggiori, accuse di partigianeria. Dedicato "a tutti i magistrati e i giornalisti con la schiena dritta", anche ora che la prima sentenza Sme si è forse rivelata meno severa del previsto quest'ultimo libro conserva per intero le sua brillantezza, e ragionevolezza. Da ormai parecchi mesi il Cavaliere, dicono Gomez e Travaglio, "fa il gioco della seppia e secerne tonnellate di liquido nero intorno al caso Sme", tacciando di giacobinismo la magistratura; senza contare le ottantacinque falsità nelle "dichiarazioni spontanee" rilasciate al processo prima di tirarsene fuori con una legge ad hoc. Pubblicando la nuda documentazione e gli interrogatori, gli autori mettono ordine nella ridda di proteste, calunnie e accuse che hanno accompagnato il dibattimento. Del resto il problema dei rapporti politica-giustizia, aggravatosi allorché, dopo Tangentopoli, i beneficiari di determinate pratiche di potere furono costretti alla discesa in campo per tutelarsi da ulteriori possibili indagini, pare difficilmente risolvibile. Ma rincuoriamoci. Come disse Berlusconi nel messaggio del 29 gennaio 2003, riportato in Appendice, i magistrati hanno "soltanto il compito di applicare la legge": detta così, sembra una cosa da nulla.


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