mercoledì 29 luglio 2009

Almerighi Mario, Petrolio e politica. Il padre di tutti gli scandali raccontato dal magistrato che lo scoprì


Almerighi Mario, Petrolio e politica. Il padre di tutti gli scandali raccontato dal magistrato che lo scoprì

Anno 2006

pp.432

Euro 18,00 - Prezzo scontato euro 9,00

Inverno 1973-74: dopo la guerra del Kippur e la chiusura del Canale di Suez, il mondo trema di fronte al pericolo che venga a mancare il petrolio. Case, ospedali, scuole, uffici, fabbriche, negozi rimangono senza riscaldamento; la bicicletta sostituisce l'automobile; alle dieci di sera c'è il black out nei locali pubblici. Ma chi gestisce la politica energetica del nostro paese? Il governo italiano oppure le multinazionali del petrolio? L'oro nero ha condizionato il parlamento e le leggi? Un giovane pretore apre il sipario del più grande scandalo della storia repubblicana: le multinazionali, l'azienda di Stato e altre compagnie petrolifere pagano tangenti ai partiti di governo in proporzione ai vantaggi derivanti da leggi e decreti. Il palazzo trema; ma una grande coperta, alla fine, ha messo tutto a tacere. In questo libro il pretore di allora racconta l'Italia che scoprì: politici corrotti, giornalisti compiacenti, pressioni su magistrati. Vent'anni prima di tangentopoli. Mario Almerighi entra in magistratura nel 1970. Pretore in Sardegna e poi a Genova, fa parte di quel gruppo di magistrati chiamati "pretori d'assalto". Nel 1976 è eletto al Consiglio superiore della magistratura. Poi giudice istruttore a Roma, si dedica al settore della criminalità organizzata internazionale. Nel 1988 fonda insieme a Giovanni Falcone una nuova corrente di magistrati. Nel 1988 è eletto presidente dell'Associazione nazionale magistrati ma si dimette dopo 48 ore. Attualmente è presidente di Sezione del Tribunale penale di Roma.

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